Lui & Lei
L'Inferno di Beatrice
di Napocapo
16.03.2013 |
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"La decisione era stata accarezzata da molto tempo, ma solo in quell'istante trovò il coraggio o la disperazione sufficiente per prenderla..."
Troppo sensibile, troppo romantica, Beatrice guardava, dalla finestra, l'ultima sua delusione d'amore andare via.La decisione era stata accarezzata da molto tempo, ma solo in quell'istante trovò il coraggio o la disperazione sufficiente per prenderla.
Aprì il rubinetto della vasca e la guardò riempirsi. Quindi si spogliò e si immerse nell'acqua calda, con la lametta in mano.
Un comprensibile attimo di esitazione e poi il sangue cominciò a tingere l'acqua. Non era stato molto il dolore durante l'attimo fatale, ora sentiva il cuore battere forte e le tempie pulsare. L'energie cominciarono a defluire insieme al sangue, una grande sensazione di pace la invase. A quel punto tenere gli occhi aperti divenne troppo faticoso e lei li calò per sempre su questa terra.
Quando riaprì i suoi occhi vide dinnanzi a lei un uomo maturo di bell'aspetto, con un elegante completo nero di Armani, più appropriato di Prada, in caso di sembianze maschili.
L'uomo aveva una espressione seria e con un tono di beffardo rimprovero le disse:"Mia cara, penso che capisca dove si trova e chi sono, perciò bando alle presentazioni e mi chiami pure Milton, è un nome che mi piace.
Deve sapere che lei ha fatto arrabbiare tutti! Anzitutto lui, ché queste cose lo fanno arrabbiare parecchio. Anche se a dire il vero, quello si arrabbia facilmente, ne so io qualcosa che per una critica che gli ho fatto una volta, ancora non me l'ha perdonata.
Inoltre lei anche me ha fatto molto incazzare, scusi la volgarità.
Una ragazza giovane, bella e per di più vergine, che commette un gesto simile rappresenta un imperdonabile spreco. La bellezza è la moneta della natura e non bisogna accumularla ma farla circolare. Qui urge una punizione esemplare per questa colpa.
Perciò, ispirandomi al suo nome, ho pensato di rifarmi al famoso contrappasso di dantesca memoria"
"Il contrappasso?" Interruppe Beatrice, ancora piena di meraviglia.
"Certo il contrappasso! Non ricorda l'inferno di Dante? Lei non ha mai fatto sesso sulla terra, perché aspettava il vero amore, quale idiozia! Ora qui ne fará tanto di sesso e in tutti i modi possibili, ma . . . ."
E a questo punto l'uomo s'interruppe e sparì.
"Milton!" Ebbe appena il tempo di gridare Beatrice, che si ritrovò nuda al cospetto di un bel giovane muscoloso e dal cazzo grosso e duro.
Alla vista di quei pettorali scolpiti e di quel magnifico cazzo, Beatrice avvertì una sensazione di umido calore tra le cosce. Mai in vita sua si era eccitata così tanto,un irrefrenabile desiderio di toccare quel cazzo si impossessò di lei.
Si avvicinò allo splendido giovane e inginocchiandosi davanti al maestoso fallo lo prese in mano. Fu colpita da quanto fosse caldo e duro,inutile dire che per lei erano tutte sensazioni nuove.Il ragazzo le mostrò come dovesse accarezzare un uomo e lei con estrema diligenza si dedicò a dargli piacere.
Mentre era intenta in tale pratica, una voce le disse che doveva anche succhiarglielo.L'idea invece di provocarle disgusto, come aveva sempre fatto, le provocò una nuova ondata di umido piacere.
Con vera passione prese in bocca il cazzo e senza la minima ritrosia si concentrò sulle sensazioni che le trasmetteva la lingua. A questo punto non poté fare a meno di toccarsi, per dare sollievo al suo sesso fradicio di umori.Dopo poco l'uomo le venne in bocca,lei avida e ingorda della nuova esperienza assaporò ogni goccia del nettare che le scendeva in gola.
Nonostante l'orgasmo, il bel giovane sfoggiava ancora una stupenda erezione,fece sdraiare Beatrice e la penetrò con sicurezza e maestria. Sebbene fosse vergine, non vi fu nessuna noiosa perdita di sangue e non sentì il minimo dolore, anzi da subito un indescrivibile piacere la conquistò.
Il ritmo con il quale veniva fottuta non era mai monotono e cambiava in continuazione per farle gustare appieno ogni sensazione che un bel cazzo duro può dare ad una fica in calore.
Ovviamente anche la posizione venne spesso cambiata. Cosicché ebbe la possibilità di provare sia il piacere di essere dominata,mentre veniva scopata da dietro come una cagna,sia il piacere di aver il controllo della situazione,mentre sopra di lui lo cavalcava con libidinosa furia.
Purtroppo, proprio nel momento in cui sentiva ormai vicino e inevitabile l'apice di tutto quello sconvolgente piacere,il giovane uomo sparì,lasciandola terribilmente insoddisfatta per il mancato orgasmo.
"Milton!" Tornò a gridare, ma questa volta si sentiva isterica, per l'avvilente beffa subita.
Si era comportata in modo del tutto contrario al suo ideale di un amore puro e le veniva persino negato il frutto più ambito di quello squallido sesso, che aveva disprezzato e al quale ora era stata condannata per l'eternità.
Ma aveva appena finito di commiserarsi che una nuova splendida creatura comparve al suo cospetto.Era una bellissima donna,alta e slanciata,dal seno sodo e dalle perfette gambe tornite e snelle.
Con sua grande meraviglia,Beatrice si sentì immediatamente attratta da quella donna di una bellezza perfetta.In vita,si era spesso soffermata ad ammirare donne particolarmente affascinati, invidiandole,però mai aveva provato un simile bruciante desiderio carnale nei confronti di una femmina.
Con passo flessuoso,la misteriosa donna si avvicinò a Beatrice e pose le sue labbra tumide sul collo della povera sventurata.Dopo il sesso con un uomo ora cominciò a conoscere le gioie del sesso con un'altra donna.
Bastarono poche carezze per farle comprendere la fondamentale differenza.Un uomo non è in grado di essere amorevolmente dolce e crudelmente sensuale al tempo stesso,invece una donna riesce ad unire queste due opposte polarità del sesso.
Immediatamente turgidi divennero i suoi capezzoli,sotto i colpi delicati della lingua di quella femmina indemoniata.Ricevere queste ed altre appassionate attenzioni risvegliò completamente il suo essere da quel torpore dei sensi,in cui era vissuta nel nostro mondo.
Scoprì nuove ed inimmaginate zone del corpo capaci, se adeguatamente stimolate,di trasformarsi in meravigliose fonti di infiniti godimenti.
Infine la donna si dedicò alla fica di Beatrice, ma senza gettarvisi come un animale affamato, come aveva fatto il prestante giovane.
Lentamente fece scivolare il dorso della mano sul monte di venere,poi con il palmo vi ritornò sopra.Con le punta delle dita accarezzò l'inguine all'attaccatura della coscia e poi giocò voluttuosamente con i bei peli serici del pube,tirandone delicatamente ogni tanto qualcuno.
Cominciò a far sul serio, stringendo tra le dita le grandi labbra e massaggiandole, muovendole su e giù.
Dischiuse poi quel fiore fragrante di dolci succhi e la punta della lingua vi insinuò.
Lentamente percorse le piccole labbra e arrivò alla clitoride lambendola appena.
Prima di dedicarsi al piccolo e tenero bocciolo di carne, vi soffiò un poco e poi lo colse, serrandolo tra le sue carnose e rosse labbra.
Tuttavia proprio in quel momento in cui tutto l'essere della fanciulla era completamente avvampato dalla fiamma del piacere accesso dalla donna, questa si dileguò nell'aria, spegnendo bruscamente ogni ardore.
"Milton!!", gridò nuovamente la povera dannata, ormai del tutto consapevole della crudele punizione.
Ma a quel grido di dolore, comparvero altri due esseri.Un uomo molto alto e possente dalla pelle d'ebano che aveva al guinzaglio un alano dal lucido
manto nero.
Beatrice ormai sapeva bene cosa l'aspettava,un'esperienza del genere le avrebbe provocato un enorme disgusto nella vita precedente,ora solo l'idea era in grado di farla impazzire di piacere.
L'uomo da dietro le prese le tette,che parevano scomparire in quelle mani enormi.La morsa le provocò inizialmente una terribile fitta di dolore,ma poi stranamente cominciò a provare anche piacere. Quell'incomprensibile dolore che la faceva godere le stordiva la mente e le rendeva molli le gambe.
Beatrice si arrese, si accasciò giù con le gambe divaricate e la fica offerta alla lingua ruvida del cane.Mentre l'uomo la faceva soffrire, stringendole forte il seno,l'animale alleviava quel sensuale dolore,leccandole la fica.
Le intense e contrastanti sensazioni, alla fine si confusero,sicché Beatrice non fu più in grado di dire quale fosse la fonte del piacere o del dolore, la violenta stretta del seno o l'aspre leccate sulla fica.
Ma ad un tratto l'uomo smise di stringere ed anche il cane si arrestò,non ci fu bisogno di alcun gesto o parola, tutti e tre sapevano cosa andava fatto ora.
Beatrice fu aiutata a mettersi carponi da quelle potenti mani che prima l'avevano torturata.
Con un balzo repentino l'alano coprì la donna e facilmente la penetrò.
Le unghia lunghe dell'animale ferivano la tenera carne di Beatrice,il grave peso sulle esili spalle le faceva temere di non riuscire a sopportarlo per molto, eppure il suo sesso gioiva dei veloci e ripetuti affondi di quel cazzo lungo e magro.
Il gigantesco uomo intanto le aveva alzato il viso e con il suo enorme e grasso membro cercava di forzare la delicata e piccola bocca.La riempì tutta fino alla gola,facendole mancare quasi il respiro. Non poteva succhiare quel mostro che la profanava, poteva solo lasciarsi penetrare,in quel modo selvaggio.
Godeva e soffriva in una estasi che le annebbiava completamente la coscienza, ma giunta sino all'estremo limite di questa sconvolgente esaltazione dei sensi, improvvisamente i suoi brutali amanti l'abbandonarono.
Dopo quest'altra sessione di sesso,che ancora una volta l'aveva portata vicino alla vetta del piacere senza però farvela accedere,con tutta la disperazione che aveva Beatrice gridò e implorò il suo carnefice:"Milton,ti prego!!!"
Incredibilmente quell'accorata supplica trovò ascolto e l'essere invocato comparve,col suo impeccabile completo Armani.Anche lui era stupito dalla commozione che quella donna gli aveva suscitato e,sebbene non potesse fare nulla per lei,volle lo stesso consolarla, almeno per un attimo.Quel gesto di tenerezza al quale si era lasciato andare ebbe però un effetto imprevisto,poiché Beatrice ne fu veramente colpita e provò uno slancio d'amore verso quella strana figura.E fu l'amore,tanto offeso nel luogo ove era stata condannata,che le fece intravedere la luce della salvezza.Quindi baciò con tutto l'amore che aveva in cuore colui che avrebbe dovuto tormentarla sino alla fine dei tempi.
L'aguzzino fu preso del tutto alla sprovvista e ciò aumentò la sua collera.
Non poteva assolutamente permettere ad una sciocca e romantica donna di giocarlo in modo così spudorato. La strappò dalle sue labbra e,prendendola con violenza per i capelli,le disse con voce terribile
"Maledetta cagna! Hai cercato di fregarmi ma non ci riuscirai. Non puoi fare niente,rassegnati!"
Affinché l'avvertimento fosse inteso del tutto,da affascinante uomo maturo si trasformò in un vecchio bavoso e grinzoso,cacciò fuori un osceno cazzo e pisciò addosso alla ragazza.
"Ora goditi questo piscio, apri la bocca e gustatelo. Qui non troverai mai amore, mai!Qui ci sarà solo sesso per te. E' inutile che provi a fregarmi. Non c'è
amore, solo sesso. Godi cagna!"
Beatrice ubbidendo alla frenesia erotica,che la dominava in quell'oscuro mondo,aprì la bocca e si deliziò anche di quell'umiliazione.Tanta era l'urina che usciva da quel vecchio cazzo che la bagnò tutta, il viso aggraziato, il suo seno belo e candido, la preziosa fica dal perfetto triangolo di peli, le gambe affusolate.
Ma si era conclusa solo una battaglia, la guerra era appena iniziata, se è vero, come si dice, che solo la donna può ingannare il diavolo, avendolo conosciuto sin dall'inizio lì, nel paradisio perduto.
"La mente è luogo a se stessa, e in se stessa
può fare dell'inferno un cielo, del cielo un inferno.
Che cosa importa dove, se sono sempre lo stesso,
e che altro dovrei essere, tutto meno che
inferiore a colui che il tuono ha reso più grande? "
John Milton
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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